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      55Del suo gioir non è lontano il giorno;
E intanto di Pavia, nobile ostaggio,
Nella regal magion far dee soggiorno:
E vi sfavilla come ardente raggio
Che tutto abbella, tutto allegra intorno:
60Ma l’aquilone all’alitar di Maggio
Succede; e abbatte la crudel sventura
Ahi! nel suo fior la speme sua matura.

      Nell’improvviso turbin che lo avvolse,
Il fido prence non l’avea negletta:
65«Se entrambi del destin lo sdegno incolse,
Uniti almea sfidiamlo, o mia diletta!»
Ma invan così supplice a lei si volse:
«Ferma Adelaide qui il suo fato aspetta».
Quella rispose. Ond’egli smania e freme
70Chè oprar la forza per lei sola ei teme.

      Ed or che in soglio il nuovo re si asside,
Quella Adelaide che d’Ugone in corte
Tenuta in onoranza il mondo vide,
Provò cangiata la volubil sorte;
75E di costanza il nobil cor provvide
D’onor seguendo le fidate scorte:
Poi che Adalberto(3) del monarca figlio
Non volse indarno alla donzella il ciglio.