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     «Che valmi e scettro e regno
Se sconsolato io vivo?
105Sol del mio ben son privo,
Schiavo, diss’egli, d’un potere indegno?»

     E poi che iniqua sorte
Fra lor barriera pose
Le furie empie, gelose
110Che ad ambo cruda anco minaccian morte,

     Che seco andarne assenta
Del suo reame in bando,
Ei prega lagrimando
Colei che l’onta più che il duol paventa.

     115Angoscia disperata
E prepotente affetto
Combatte il giovin petto;
Ma ergendo alfin la faccia desolata,

     Rispose: «In pria che spenta
120Sepolta il re può avermi,
Ma non d’altrui vedermi;
E non fia mai che d’esser tua mi penta!

     Ah! dica almen s’io t’ami
La mia costanza invitta
125Ne’ mali ond’hammi afflitta
Quegli che mai non fia che padre io chiami.