85Porge ascolto; e un nero arcano
Le si svela... «ahi sfortunato!
Si sottragga a orrendo fato».
Sclama aspersa di sudor;
«Vada tosto egli lontano 90Dal protervo genitor».
Fra sè stessa ella tai detti
Disse e sparve in un baleno;
Leve il piè rade il terreno,
È già lunge dal giardin; 95Ah la notte il corso affretti!
Giunga ratta al suo confin.
La tua perdita han giurato:
Sorgi, via, chi t’assecura?
La tua morte si congiura, 100Infelice! e sogni amor?
A uno spirto intemerato
Vano scudo è il suo candor.
Non posar la faccia mesta
Su quel perfido guanciale; 105Temi, o misero, il pugnale
Sol nell’ombre uso a ferir;
Chi salvasti ahi vile! Appresta
Ora in premio il tuo morir.