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Pagina:Ferrero - Diario di un privilegiato, Chiantore, 1946.djvu/184

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leo ferrero

zio vescovo riesce a strappare il passaporto. Felice, scrive alla mamma una lettera di sfogo: «Ah, finalmente me ne vado, cara signora, porto meco un testamento che se avessi da morire in mare, mi buttino in pasto ai pesci, perchè preferisco i pesci di mare ai pesci di terra ed in Italia neppure morto ci voglio tornare». E giù di questo passo. Che imprudente!

Vediamo B. ieri. Ci racconta la fine dell’episodio. Partita questa lettera egli era stato chiamato in Questura.

«E’ lei che ha scritto questa lettera?» — e gliela leggono.

«Sissignori, sono io».

«Come e perchè ha scritto alla signora Ferrerò Lombroso?».

«Perchè sono un galantuomo, perchè la signora Ferrerò Lombroso onora l’Italia coi suoi scritti e con la nobiltà del suo animo. Dal Messico ho mandato molte collezioni in Italia. Quando sono tornato in Italia tutti mi hanno voltato le spalle, solo la signora Ferrerò Lombroso mi ha aiutato. Del resto, che lo vogliate sapere o no, Gu-


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