Pagina:Ferrero - Diario di un privilegiato, Chiantore, 1946.djvu/74

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leo ferrero


«Ma io non ho mai avuto l’intenzione di andarmene — dice papà al Commissario prefettizio — . Loro leggono le mie lettere, loro sanno benissimo che ho rifiutato parecchie offerte vantaggiose per vendere la mia villa. Se volessi andarmene comincerei col liberarmi dei beni stabili che posseggo. Loro che leggono tutto, che sanno tutto sapranno che io ho pubblicato il primo volume di un romanzo e che sto pubblicando il secondo (e glielo mostra) a cui sto lavorando da dieci anni. Quando mai un autore lascia il suo paese proprio al momento della pubblicazione del suo libro? E poi io sono uno dei pochi che vedono chiaro nelle faccende pubbliche del mio paese. Un figlio non lascia la madre quando la vede malata e sanguinante».

«Per carità non si lasci sfuggire di questi paragoni, l’Italia non è mai stata così fiorente, ma i suoi argomenti sono ottimi... Io, lei capisce, condivido perfettamente le sue idee, sono della sua generazione... Personalmente sono un suo grande ammi-


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