Pagina:Ferrero - Diario di un privilegiato, Chiantore, 1946.djvu/89

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diario

capisce come il Prefetto abbia osato negarlo ». «La sorveglianza?». «E’ una ripercussione della fuga di Turati, il capo del governo temeva... Papà è una gloria d’Italia, i suoi libri sono libri di capezzale di Mussolini». «Avversario?». «Sì, ma Mussolini odia le piaggerie, cento vorrebbe di questi avversari, mandi il suo romanzo, sarà il romanzo degno dell’Italia che uscirà nel nuovo secolo, ecc. Ritorni domani per la risposta definitiva».

Il giorno dopo; ponti d’oro. «La sorveglianza sarà immediatamente levata. E’ stato un errore del Prefetto, che ha male interpretato i desideri del duce. Quanto alle conferenze in America il duce prega personalmente il Ferrero di rinunciarvi. Ci sono in America tanti italiani male intenzionati. Anche se Ferrerò nelle sue conferenze non parlasse del regime, essi potrebbero attaccarlo, obbligare il duce a prendere delle misure che gli sarebbero penose, ecc. ecc. Se mai più tardi. In altra occasione».


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