Pagina:Ferrero - Il ritorno di Ulisse, 1941.djvu/42

Da Wikisource.

37

e tu, Pallade, dea dall’occhio limpido
come una lacrima di fanciulla

- Siate propizi alla povera casa d’Ulisse
che sta precipitando.
- Siate propizi alla nostra Regina
che da vent’anni piange.
- Siate propizi al giovane Telemaco
e fatelo simile a un Nume.
PENELOPE

(dal Tempio)


Siate propizi al giovane Telemaco
e io vi faró sacrificio sull’are
sacre di dieci candide giovenche!

(Penelope, sola, esce dal Tempio. Le ancelle rimangono a compiere i riti del sacrificio e a supplicare gli Dei)


(entra Ulisse e Penelope cambia subito voce e atteggiamento. Nasconde le lacrime e si volge benevolmente all’Eroe)


PENELOPE
Buon vecchio, dimmi, chi sei tu? Da lungi
vieni, a veder la tua stanca persona.
Qui non ti vidi mai.
ULISSE
                                        Vengo da un mare
che non conosci e dall’estreme terre.
Ma dolci cose ti potró narrare.