Pagina:Ferrero - Il ritorno di Ulisse, 1941.djvu/43

Da Wikisource.
38

CORO DELLE ANCELLE

(dal Tempio)


Atena glaucopide madre del forte e fecondo Eretteo
e del contorto ulivo chioma d’argento, dàcci
la grazia, dàcci la grazia!
ULISSE
Ho scoperto per caso il tradimento
dei Proci contro tuo figlio. La Dea
dagli occhi azzurri m’ha avvertito in sogno
ch’egli approdava. Ed il porcaro è corso
e con tuo figlio arriverà tra poco
alla capanna. Datti pace, o saggia
Penelope, e rasciuga il largo pianto.
PENELOPE
Voglian gli Dei che m’abbi detto il vero,
e ti ricorderai della mia reggia.
Ti doneró una ricca veste, e un manto
di porpora, e calzari alti e di forte
cuoio, e una stanza ti daró, per quanto
vorrai restare. E se hai girato il mondo
buon vecchio, dimmi se hai veduto Ulisse.
Tu non sei come tutti i mendicanti,
hai l’occhio strano e ci risplende il sole.
E forse non m’ingannerai.
ULISSE
                                                   Regina,
tu vedi me sotto le vecchie spoglie
d’un mendicante, ma son stato Re
e le gioie dei ricchi ebbi, e dei grandi.
Lo vidi a Troia. E lo rividi a Creta.
Venne alla reggia coi compagni. Ancora