Pagina:Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu/120

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116 fiabe e leggende


Così l’ora, il minuto, l’attimo sciagurato
Può nel cor che pel Bello e per il Giusto è nato
Avvelenar la santa semenza del futuro! . . .
Quanti corron baleni dalla luce allo scuro?
Povero Steno!... è dessa, la blanda incantatrice,
Quella che segui estatico da un anno, ed è infelice
Come lo fosti, e è tua!...
                                             Vedi se la Sventura,
Questa provvida Erinne che per il ciel ci appura,
Non affratella; vedi se non è premio il fine
Di chi lieto sul cranio si conficcò le spine;
Vedi, sol due parole, sol due lagrime, e tutto
Che di smanie ti pesa sull’anima e di lutto
Si svelò nel fatidico animo femminile!...
È ben dessa, la donna sopra tutte gentile,
È ben dessa, o poeta...
                                             Ma quel vecchio ti disse
Come occulta ai convegni di uno stranier venisse;
È la contessa Alvaro, ma sotto al suo balcone,
Hai sentito alitare la tenera canzone;
È l’idol tuo, ma ruggono ancor nel tuo cervello
Le sonore risate del povero Lionello!...

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