Pagina:Fingal poema epico di Ossian.pdf/32

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osservazioni al canto primo. 31

più ampia di quante si trovino in Ossian, e somiglia più d’ogni altra alla maniera abbondante d’Omero. Se questo carro si considera isolatamente, esso sfolgora di vivacità e di bellezze. Ma l’aggiustatezza imparziale della critica ci obbliga a confessare che la descrizione pecca alquanto d’intemperenza, e quel ch’è più, non si accorda coi rapporti delle persone e del tempo. L’esploratore tornò troppo presto, ed è troppo spaventato per aver osservate tutte queste particolarità, e riferirle così distesamente, quasi con un’oziosa compiacenza. Svarano era poi egli uomo da ascoltar tranquillamente questi dettagli che tendevano a magnificar la pompa del suo nemico, e ad esortar lui alla fuga? Sembra che questo carro abbia qui abbagliato co’ suoi lumi lo stesso Ossian, nè gli abbia lasciato scorgere abbastanza chi parlava, e a chi parlava. La convenienza, e la misura sono le due ministre del gusto, e non v’è bellezza poetica, se non accorda con esse.

(18) Il poeta non ci lascia dimenticar del suo eroe. Noi eravamo immersi in Cucullino, e nel suo terribile apparato. Fingal si mostra obliquamente, e ci richiama a sè. Non c’è pericolo che la sua assenza gli pregiudichi. La sua immagine ci segue per tutto.

(19) Questa adattissima e vaga comparazione slancia un colpo di luce improvvisa sulla terribile scena di questa descrizione, e fa sullo spirito dei lettori un effetto del tutto corrispondente a ciò ch’ella rappresenta.

(20) Non si può ammirare abbastanza la forza, l’aggiustatezza, e la finezza di queste comparazioni. Non può negarsi che Omero non ne abbia molte piene di sublimità e d’evidenza; ma bisogna parimenti accordare, che egli ne ha forse altrettanto basse e sconvenienti; e quelle stesse che sono le più pregevoli, rare volte abbracciano insieme tutte le qualità necessarie. Di più, nelle sue comparazioni non si scorge certa rarità di scelta, nè molta lode d’ingegno. Omero per lo più accetta gli oggetti che si presentano: Ossian spesso gli sceglie, e talvolta in certo modo li crea.

(21) Osservisi quest’artificiosa alternativa d’affetti forti e patetici. Poco è ad Ossian d’esser ammirabile: il suo massimo studio è d’esser toccante. Sono rari in Omero questi tratti preziosi di sentimento, o appena abbozzati. Egli tocca alle volte qualche particolarità interessante, ma lo fa con uno stile così disteso ed unito, che fa pochissimo effetto. Il tono delle sue narrazioni somiglia molto al canto delle sue cicale: è lungo ed uniforme. La tenera apostrofe di Ossian rompe la monotonia dello stile e corregge la ferocia che ispirano le scene di guerra. Solo sarebbe stato desiderabile che quell’amabile guerriero avesse potuto piuttosto cadere per man del feroce