Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/76

Da Wikisource.

— 74 —

pensò a ciò. Pensò che Nunzio aveva trasgredito al patto da lei impostole di tener segreto il loro amore, e ciò per un istinto di vanità e di presunzione (perchè certo doveva esser un grande onore per lui l’amore di una fanciulla nobile e ricca), e provò un acuto dolore. Come non tradirsi? Don Salvatore si accorse del suo turbamento e per tutto il resto del pranzo sparlò orribilmente di Nunzio dandogli tutti i più ignobili epiteti che si possano immaginare. Lara certo non proseguì a mangiare; ogni parola del padre le giungeva al cuore come la fredda lama di un pugnale; la testa le si spezzava, e mentre avrebbe voluto difendere Nunzio, provava ella stessa una sorda avversione per lui che aveva tradito il segreto del suo cuore. Naturalmente, appena fu sola, si mise a piangere come una pazza, e poi a scrivere una lettera avvelenata al giovine. Somma imprudenza! Don Salvatore si accorse che scriveva, cosa insolita, e conchiuse fremendo che i suoi dubbi erano realtà. Il cavaliere aveva l’inferno nel cuore e la febbre nel sangue. Orrore e vergogna! Per sei mesi Lara aveva corrisposto a quel miserabile, e lui, don Salvatore, non si era accorto di nulla! Ah, la vile, la pazza, la corrotta sua figlia! Avea ben ragione donna Margherita allorchè diceva che Lara doveva finirla male dopo che non rispettava più la religione! Ed era stato lui, quel mascalzone vigliacco, che l'aveva corrotta a questo punto, che l’aveva perduta.

Miserabile! Miserabile! Don Salvatore in quel punto sentiva di odiare Nunzio quasi fosse membro della famiglia Massari; anzi, se gli avessero proposto di uccidere un uomo senza correre alcun rischio, avrebbe ucciso Nunzio piuttosto che il suo avito nemico Paolo, capo della famiglia Massari. Bisogna dire che nella sua immensa collera Lara occupava il minimo posto; sì, certo, se Nunzio non l’avesse cercata, non l’avesse affascinata, Lara sarebbe rimasta pura, innocente, degna sempre di suo padre e di sua madre, non avrebbe infine commesso l’immane delitto di amarlo, lui, un povero, uno spiantato, un pazzo da legare, un vile, un brigante, un imbroglione, un uomo senza cuore, senza cervello, un mostro... e chi ne ha di più ne aggiunga. — Più di una volta, gli occhi torbidi di don Salvatore si posarono sul fucile appiccato