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ha seco il danno suo, la donna, l’angue.
Tutti tre fuggon stretti e, ovunque vanno,
ogni bellezza impallidisce e langue.
Trovan le porte alfin, che aperte stanno;
140e da quel tanto ben non conosciuto
sgombrano tristi e vivo esempio danno
a chi sta ritto e ancor non è caduto.