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v - sul «bonaparte in italia» di f. gianni 27


di societá, all’arte desolatrice delle province e degli uomini. La politica, quella scienza indirizzata a correggere le passioni con le passioni medesime per tenere i governi e i popoli nella verace destinazione della natura, sempre operosa a consolidare quei forsennati principi, che il dovere è chimera innanzi alla forza, e la giustizia delirio rimpetto all’utilitá. La morale, nata con l’uomo per bilanciarne i diritti e le obbligazioni, o contraffatta in sistema di sordida voluttá, o in apparenza composta di virtú stolida, o dissipata in eterne dubitazioni, ora garrire su voci sterili, or vaneggiar dietro insensate fantasime. La storia, fatta per sostener la politica ed illustrar la morale, non occupata che ad esaltare ora i furori dei popoli, ora i delitti dei re, sempre il cordoglio e la desolazione delle nazioni. Le arti belle prostituite anch’esse in oggetti sol atti a pascere e lusingare la credulitá, la ferocia, la intemperanza dei popoli: talché la poesia stessa, quell’arte sacra d’insinuare l’ardore della virtú con la dolcezza del canto; la poesia, che nacque probabilmente quando il primo uomo, visto spiegarsi dinanzi agli occhi il maestoso spettacolo dell’universo, sentiì rapirsi da forza intrinseca a festeggiare gli elementi che sorridevano al primo alito, all’alito vergine della natura; fu la poesia che piú d’ogni altra infiammò le ire del conquistatore, promosse gl’impeti del tiranno, divinizzò le stoltezze e le passioni degli uomini. Se in questo immenso disordine alcuna voce si alzò degna della natura dell’uomo, fu sibilo d’aura leggera nel fragore della tempesta: i costumi imperiosi la contraddissero, e andò punito soventemente di aver osato resistere alla comune depravazione.

Perché potessero le belle e le utili istituzioni condursi a tale da prosperare la condizione degli uomini, non ci restava a desiderare se non che un’aura cortese di libertá le animasse, rinvigorendole di quello spirito di ragionevole indipendenza che nasce solo e fortifica nell’eguaglianza. Se il sacro genio di libertá può solo scuotere e fecondare le scienze e le arti, le arti e le scienze soltanto possono infervorare il genio sacro di libertá.

Sin qui il Valeriani. Passa quinci ad enumerare i poeti che colla lirica, colla melica e colla drammatica poesia ridestarono