Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. I, 1912 – BEIC 1822978.djvu/54

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48 i - scritti vari dal 1796 al 1798


repubblica povera); e quindi mancherebbero i mezzi di comperare il popolo e i suoi voti, avendo ognuno il necessario per i bisogni della vita, mentre possedeva ciò che gli era toccato dalla ripartizione delle conquiste; e così si toglieva di mezzo la ricchezza e la povertá, tutte e due insanabili e mortifere infermitá delle repubbliche. E giusta anche era tal legge, poiché, combattendo il popolo, e non i soldati del re o i mercenari degli aristocrati, avesse diritto anch’egli su le conquiste e ritraesse il vantaggio delle sue fatiche e delle sue guerre.

Ma la faccenda non andò cosí. Perocché, essendo fatta la legge in tempi che i poveri, immersi ne’ debiti, erano creature e clienti del ricco, avvenne che i patrizi, prevedendo come sarebbero caduti della loro possanza, si prevalsero delle leggi contro i debitori, che terribili erano ed inumane, e comperarono dai cittadini le terre ripartite, e questi le vendettero per isgravarsi dai debiti e per non incorrere nelle pene e nella schiavitú (avvegnaché chi per impossanza non poteva pagare il debito diveniva schiavo del creditore). Aggiungi che, essendo governati, in que’ primi tempi della repubblica, tutti gli affari dalla classe patrizia, le terre conquistate non furono distribuite equamente, e il senato s’appropriò per gl’individui del suo corpo ciò che si spettava alla universalitá. E qui giova ripetere e meditare la massima politica esposta nel foglio antecedente: «che il numero de’ contravegnenti opprime la legge, e che l’impunitá moltiplica le colpe e i colpevoli».

Cosí successe in Roma. Il popolo povero guerreggiava al di fuori, e i ricchi s’appropriavano e la gloria e l’utilitá delle sue vittorie.

Crebbero le ricchezze e la tirannide, per conseguenza. Il popolo si avvide e reclamò i suoi diritti. Il senato ora cesse, ora vinse, secondo che le circostanze gli suggerivano di cedere o di resistere. Unico partito era di riaccendere le guerre e di espellere con questo motivo dalla cittá i cittadini che potevano opprimere la prepotenza senatoria. Le ricchezze frattanto accrescevano, e il patriziato preponderava. Nulla in ciò valsero i tribuni della plebe, sebben molto abbiano giovato per sostenere