Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. II, 1913 – BEIC 1823663.djvu/178

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al suo dire; ma quest’ultime parole, destandomi pietá di me stesso, mi trassero una lagrima: ei l’asciugò col lembo del suo saio.

Avvedutosi ch’io mi forzava d’alzarmi su le braccia, rizzossi per aiutarmi: s’assise poscia, e, sostenendomi il capo con la palma della sua mano, proseguí: — Credimi: la fama degli uomini grandi spetta, per lo piú, tre quarti alla sorte e un quarto ai loro delitti. Il vulgo giudica, piú che dall’intento1, dalla fortuna; la utilitá fa passare in diritto la sceleraggine, spesso il terrore adula il potere (?) e l’interesse magnifica sempre l’opulenza. Vedi le lodi che si sono date alle stragi? Ma se pure ti senti bastevolmente scelerato per aspirare all’eroismo, credi che la fortuna arriderá sempre alle tue imprese? Se tu cadessi fra via, saresti deriso come un demagogo; se nel coronamento (?) dell’impresa, esecrato forse come tiranno...... [Non] si può giovar mai a un popolo senza dominarlo. Aggiungi che gli amori della moltitudine sono brevi ed infausti. Né ti sará concesso d’essere giusto impunemente. Un giovine, povero di ricchezze, ardente, ma inesperto di ingegno come sei tu, sará sempre o la vittima del forte o l’ordigno del fazioso. Tu non potrai dire schiettamente: — Amo il mio amico, aborro il mio inimico, ed amo piú la mia patria che i suoi governatori (?). — Oh! tu sarai spento dall’arma secreta della calunnia, la tua prigione sará abbandonata da’ tuoi amici e il tuo sepolcro coperto d’infamia.

....... Perché2 le antiche calamitá della tua patria e le sue presenti sventure (?) non ti hanno ancor insegnato che non si deve aspettar libertá dallo straniero, che scrive sempre le leggi col sangue.

Tutto è guerra nell’universo. Lo stesso interesse, che la trasse a liberarsi, la persuaderá (?) facilmente all’assassinio e al saccheggio. E allora? E avrai tu la forza e il coraggio...... l’uni verso cercava un amico a! popolo.

  1. L’autogr. ha veramente: «piú dall’intento che dalla fortuna»; ma è un lapsus calami, la cui correzione è suggerita anche dall’Ortis (in questo vol., p. 17) [Ed.].
  2. Nell’autogr., dopo una cancellatura, par d’indovinare, prima e al disopra di «perché», le parole: «Se dal numero di tutte le insidie [vicende e?] di tutti i secoli» [Ed.].