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234 vi - commento alla «chioma di berenice»


ed il Tiraboschi1 ascrivono questi commenti al padre, senza pur nominare Alessandro; tanto piú che da un epigramma recato in questa edizione2 appare che Battista non abbia se non emendato il testo catulliano. Considerata la scarsezza di libri, piú lume hanno dato a’ lor tempi que’ primi eruditi, di quello che s’abbiano fatto i lor successori.

II. La prima e la seconda edizione aldina3, eseguite con le castigazioni di Girolamo Avanzio, servirono di fondo, tranne poche emende, al Mureto4. Quel gentile e coltissimo ingegno di molta luce illustrò Catullo, sebbene nella Chioma di Berenice talor confessi di non intendere, e chiami Edippo in aiuto. Ricco di codici, e piú del suo pieno che dell’altrui, fu Achille Stazio5. Amendue vennero saccheggiati dal Toscanella6, dal Gisselio7 e dal Pulmano7, grammatici.

III. Capitano di nuovi commentatori uscí Gioseffo Scaligero8. Ereditò dal padre l’acuto ingegno, l’audacia nel manomettere i classici, Io studio indefesso9, la sterminata erudizione, le gelosie letterarie, e l’acre stile con che Giulio Cesare assalí Erasmo, e piú infelicemente il Cardano. Traspaiono tutte queste doti dalla esposizione alla Chioma di Berenice. Giano Douza10, morto giovine di egregie speranze, e benemerito di Lucilio, giurò spesso nelle parole dello Scaligero. Quindi il Passerazio11, Giano Gebhardo ed il Meleagro12, filologi, ed

  1. Stor. letter., lib. iii, cap. 5.
  2. Venetiis, per Georgium de Rusconibus, 1521. Edizione ignota a parecchi bibliografi, ed unica, a quel ch’io mi sappia.
  3. Aldo, 1502. — Id., con qualche mutazione, 1515.
  4. Venet., 1554, apud Paulum Manutium: ripetuta assai volte dal Grifio.
  5. In aedibus Manutianis, 1566: edizione assai mentovata, ma infrequente.
  6. Basileae, ex officina Henrici Petrina, 1569: ripetuta due volte altrove.
  7. 7,0 7,1 Antuerpiae, ex officina Plauntiniana, 1569.
  8. Lutetiae Parisiorum, apud Patisson, 1577: ripetuta altrove piú volte.
  9. Dedicando Cat., Tib, e Prop. al Puteano, vantasi lo Scaligero: «Ne integrum quidem mensem illis tribus poëtis recensendis impendimus».
  10. Lugd. Batavorum, 1588.
  11. Parisiis, apud Claudium Morellum, 1608.
  12. Hannover, 1618, Iani Gebhardi Animadversiones; Iani Meleagri Spicilegium in Valerium Catullum.