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lungo la francia e l'italia | 101 |
parte nell’asilo di quelle terre incantate. Quando la strada m’è
troppo aspra alle piante, e troppo scoscesa per la mia lena, io
mi devio in un viale di mollissima erbetta, sul quale sparpaglio
le rose mattutine della voluttà, e dopo uno o due giri ritornomi
rinfrescato, e m’accingo piú gaio e piú vigoroso al mio viaggio.
Quando il male m’incalza vittorioso, ch’io non ho piú terra
dove ritrarmi, gitto l’armi, abbandono questo mondo; e poiché
gli Elisi mi s’aprono al pensiero piú manifestamente del paradiso, io vi penetro a forza siccome Enea, e lo vedo andar verso
l’ombra della sua abbandonata Didone, e sospirar di placarla;
e vedo l’ombra sommovere il capo, e fuggire con disdegnoso
silenzio colui che le straziò il cuore e la fama: il mio dolore
si smarrisce nel suo ed in tutti quegli affetti, che solevano impietosirmi per la misera innamorata regina sino dal tempo ch’io
stava a scuola.
Veramente non si cammina per l’ombra vana; né l’uomo si travaglia indarno cosí 1. Ma ben gli è indarno, e sovente, per chi si confida che le sue perturbazioni possano essere calmate dalla sola ragione. Or io, per me, posso bravamente asserire che l’anima mia non è sicura di sconfiggere neppure la minima delle triste emozioni che le muovono guerra, se non suono tosto a raccolta, chiamando alcune emozioni grate e soavi per assalire e cacciare fuor del suo campo la prima.
Com’io finiva il terz’atto, monsieur le comte ritornò col mio passaporto in mano, dicendomi: — Posso dirle che monsieur le due de Choiseu è buon profeta siccome è uomo di Stato. — Un honime qui rit — disse il duca — ne sera jamais dangereux; — e mi sarebbe stato negato anche un passaporto d’un paio d’ore, s’io l’avessi chiesto per altri che pel buffone del re.
— Pardonnez-moi, monsieur le comte — gli diss’io, — non sono il buffone del re,
— Ma Ella è Yorick?
- ↑ «Veruntamen in imagine pertransit homo, sed et frustra conturbatur.» - Psal., xxxviii, 7. - Ma Yorick cita la volgata inglese che ha: «Surely every man walketh in a vain shadow; surely they are disquieted in vain». (F.)