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VIAGGIO SENTIMENTALE1 DI YORICK

LUNGO LA FRANCIA E L’ITALIA

I

— A questo in Francia si provvede meglio — diss’io.

— Ma, e vi fu Ella? — mi disse quel gentiluomo; e mi si volse incontro prontissimo, e trionfò urbanissimamente di me.

— Poffare! — diss’io, ventilando fra me la questione; — adunque ventun miglio di navigazione — da Douvre a Calais non ci corre né piú né meno — conferiranno sí fatti diritti! Vo’ esaminarli. —

E, lasciando andare il discorso, m’avvio diritto a casa: mi piglio mezza dozzina di camicie e un paio di brache di seta nera. — L’abito che ho indosso — diss’io, dando un’occhiata alla manica — mi farà. —

Mi collocai nella vettura di Douvre: il navicello veleggiò alle nove del dí seguente: e per le tre mi trovai addosso a un pollo fricassé2 a desinare in Francia, e sí indubitabilmente, che, se mai quella notte mi fossi morto d’indigestione, tutto il genere umano non avrebbe impetrato che le mie

  1. Ed è definito dall’autore cosí. «Viaggio riposatissimo è questo mio: viaggio del cuore in traccia della natura e di tutti que’ sentimenti soavi che da lei sola germogliano». Cap. xlvi [F.].
  2. Questo e parecchi altri vocaboli e modi francesi si sono serbati nella versione, perché furono dall’autore industriosamente inseriti e distinti nel testo [F.].