Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. III, 1920 – BEIC 1824364.djvu/171

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{{RigaIntestazione||notizia intorno a didimo chierico}


Didimo — uno scrittore di tal peso lavora prudentemente a bell’agio e con gravità, i maestri miei avranno frattanto tempo o di andarsene in pace, e non saranno piú nominati né in bene né in male; o di ravvedersi di quegli errori, attraverso de’ quali noi mortali giungiamo talvolta alla saviezza». Farò dunque che sia tradotto; e, quanto alla stampa, mi governerò secondo i tempi, i consigli e i portamenti degli uomini dotti,

iv

Tuttavia, affinché i lettori abbiano saggio dell’operetta greca, ne feci tradurre parecchi passi, e li ho, quanto piú opportunamente potevasi, aggiunti alle postille notate da Didimo nel suo terzo manoscritto, dove si contiene la versione dell’Itinerario sentimentale di Yorick. libro piú celebrato che inteso, perché fu da noi letto in francese o tradotto in italiano da chi non intendeva l’inglese: della versione uscita di poco in Milano, non so. Innanzi di dar alle stampe questa di Didimo, ricorsi nuovamente a’ letterati pel loro parere. Chi la lodò, chi la biasimò di troppa fedeltà; altri la lesse volentieri come liberissima; e taluno s’adirò de’ troppi arbitri del traduttore. Molti, e fu in Bologna, avrebbero desiderato lo stile condito di sapore piú antico; moltissimi, e fu in Pisa, mi confortavano a ridurla in istile moderno, depurandola sovra ogni cosa de’ modi troppo toscani: finalmente in Pavia nessuno si degnò di badare allo stile; notarono nondimeno con geometrica precisione alcuni passi bene o male intesi dal traduttore. Ma io, stampandola, sono stato accuratamente all’autografo: e solamente ho mutato verso la fine del capo trentesimoquinto un vocabolo, e un altro n’ho espunto dall’intitolazione del capo seguente, perché mi parve evidente che Didimo, contro all’intenzione dell’autore inglese, offendesse, nel primo passo, il principe della letteratura fiorentina moderna, e nell’altro i nani innocenti della città di Milano.