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24 vii - viaggio sentimentale di yorick


Ma in un vero cuor femminile il trionfo di queste sconfitte è brevissimo; ed ella, assai prima d’un mezzo minuto, aveva, come per finire il discorso, posata già la sua mano sulla balzana del mio abito: cosí che (ma io non so come; sappialo Dio!) racquistai la mia posizione. Ella non avea piú che dire.

E immediatamente ripresi a modellare una conversazione piú confacente all’ingegno ed all’animo della signora, da che m’accorsi ch’io n’aveva mal conosciuto il carattere; ma, mentr’ella rivolgevasi a me, vidi che gli spiriti, i quali avevano animato la sua risposta, s’erano a un tratto smarriti: i muscoli rallentavansi; ed io contemplava di nuovo quell’aspetto di sventura derelitta, che mi fece a bella prima tutto suo. Che passione a veder tanto brio mortificato dall’afflizione! il mio cuore gemeva per lei di pietà, Or voi, anime assiderate, vorreste provarvi di ridere: ma io avrei potuto abbracciarla, e senza arrossirne, e riconfortarla, anche in mezzo alla via, sul mio petto.

Le pulsazioni delle arterie delle mie dita, compresse sovra le sue, le dicevano com’io stessi dentro di me: ella chinava gli occhi e taceva; io taceva.

E in quella io temeva d’essermi tanto quanto provato di stringere un po’ piú la sua mano, perch’io mi sentiva nella palma una sottilissima sensazione, non come se la signora volesse ritrarre la mano, ma che ci pensasse; ed io irremissibilmente la riperdeva, se l’istinto, piú che la ragione, non m’avesse guidato all’ultimo ripiego, in tali frangenti, di tenerla lentissimamente e quasi lí lí per lasciarla da me. Cosí ella lasciò correre, finché monsieur Dessein tornò con la chiave; ed io in quel mezzo fantasticava: — Certo certo, se il povero francescano le avesse ridetto il suo caso meco, e’ bisogna pure ch’io mi liberi dal tristo concetto che le si sarà piantato nell’animo: ma e come? — Mi posi a cercar questo come.