Pagina:Francesco Malaguzzi Valeri - Leonardo da Vinci e la scultura, Bologna, 1922.djvu/44

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34 CAPITOLO li due Crocifissioni e la Pietà del Museo Nazionale di Firenze, una squisita Deposizione (ascritta tuttavia a un seguace di Bertoldo dal Venturi) dell' Hofmuseum di Vienna, uno stucco del Kaiser Friedrich 's Museum di Berlino attribuito dubita- tivamente dal Venturi ancora al vivacissinno Bertoldo e nel quale può infatti bastare la presenza dei due putti nel centro della scena, in tutto uguali a quelli d' altre sculture di lui, per toglier dubbio sulla giustezza dell' attribuzione di A. Ven- turi per quella e per altre sculture ; nelle quali torna costante quella caratteristica e superba animazione (« la sorpresa del movimento » per dirlo con le parole del critico italiano) da renderlo ben degno di addestrare all' arte un allievo come Michelangelo. V è un* opera di Bertoldo — non riprodotta da quello studioso — in cui i caratteri dell'artista sembrano avvicinarsi a quelli di Leonardo : il bassorilievo in bronzo nel Museo di Firenze raffigurante una battaglia, nel quale, a detta del Vasari, imitò Donatello. Il bronzo fin da allora passava per opera di Bertoldo e fu destinato al « guarda- roba » del duca Cosimo. La foga dei cavalieri combattenti, il groviglio fra vincitori e caduti, gli atteggiamenti di certe figure ricorderanno Leonardo — più sapiente modellatore e che non avrebbe certo allineato così i cavalli della zona superiore — che forse vi si ispirò. Perchè escludere che al di fuori di Leonardo, di ben altre audacie maestro, nessun altri, allora, sapesse dar tanta vita ai bassorilievi cosi ammi- rati dal Bode? Il Vasari ci assicurò pure che Bertoldo era « molto riputato » e degno continuatore dell' opera di Dona- tello, suo maestro, e che nei getti di bronzo, specialmente per le piccole cose « non si trovava allora in Firenze chi lo avanzasse ». Così che, a capo di una specie d'accademia o scuola d'arti, sorta sotto gli auspici del Magnifico, a Firenze,