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I MONUMENTI EQUESTRI 83

pubblicato dal Meller con la illustrazione n. 16: figura ossuta, nervosa, agile di destriero al passo; meglio che l’altro, tozzo e pesante come un greve cavallo da tiro, al passo, in una plachetta di cui un esemplare è pure riprodotto dallo stesso scrittore alla figura 17.

Nella collezione della Biblioteca dell’Ambrosiana a Milano un bronzetto con la figura di un cavallo impennato, le gambe anteriori alzate del tutto da terra, con ricca bardatura e la sella ornata e una gran borchia sul petto, fa ricordare gli schizzi analoghi di Leonardo, pur essendo a essi ben posteriore: come prova, fra l’altro, la coda abbondante troppo ondulata. Quasi nello stesso atteggiamento e più precisamente in atto di correre al galoppo è presentato, in un bel bronzo proveniente dal Legato De Cristoforis nel Museo Municipale di Milano, un cavallo, accuratamente modellato, con la coda abbondante, la criniera agitata. E anch’esso del XVI secolo avanzato e non inopportunamente viene accostato, per la fattura, a un cavallo attribuito dal Bode al Giambologna1. Il sospetto che a entrambi gli esemplari abbia giovato il ricordo del motivo leonardesco è giustificato. II Bode avvicinò a disegni leonardeschi pei monumenti equestri milanesi un bronzetto con una figura a cavallo di Teodoro Trivulzio (1531) della collezione Benda di Vienna, affine — per la sola figura del guerriero — a quella del Louvre, più su ricordata2.

A questo secondo gruppo, in cui il cavallo regge la figura



  1. Notizie forniteci dal prof. C. Vicenzi, direttore del Museo Artistico Municipale, al quali debbiamo indicazioni e fotografie di queste e di altre sculture di quella collezione di cui facciamo ricordo.
  2. W. Bode, Die ilalianischen Bronzenstatuetten der Renaissance, Berlino, B. Cassirer.