Pagina:Frezzi, Federico – Il quadriregio, 1914 – BEIC 1824857.djvu/129

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CAPITOLO VI

Come l'autore, uscito dall'inferno,
venne nel mondo nell'emisfero di Satan.

     Non è nella riviera genovese,
ovver tra gli Alpi freddi della Magna,
né trovariasi mai ’n altro paese
     aspera tanto e repente montagna,
5quant’una, che trovammo sí alpestra,
che fe’ maravigliar la mia compagna.
     Mirando intorno, io vidi una finestra
a piè del monte con questa scrittura,
la qual legger mi fe’ la mia maestra:
     10«Voi, che salir volete su all’altura
e che volete uscir di questo fondo,
intrate dentro questa buca oscura.
     Qui è la via che mena suso al mondo:
chi salir vuol, convien che pria qui entre
15e saglia poi, girando suso a tondo».
     Minerva poi mi mise dentro al ventre
del duro monte, e forse un miglio er’ito,
che dietro a lei insú salendo, mentre
     io venni manco, caddi tramortito
20e ratto al ciel, sí come Ganimede
quando Tonante fu da lui servito.
     Lí mostrato mi fu come procede
da Dio l’anima nostra, allora quando
al corpo organizzato la concede.
     25Infundendola Dio ’nsieme e creando,
non di materia, ma celeste forma,
l’unisce al corpo e dona al suo comando.