Pagina:Frezzi, Federico – Il quadriregio, 1914 – BEIC 1824857.djvu/208

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CAPITOLO II

Delle cagioni onde viene la superbia, e come ella è vizio principale.

     Una giornata inverso l’oriente
salía la strada, ed al merizo è vòlta
poi anche una giornata similmente.
     Poi inver’ la parte, ove lo sol s’occolta,
5gira altrettanto a modo che le scale
si fan nel campanile alcuna volta;
     poi verso il corno anche altrettanto sale.
Cosí per sette giri insú si monta
al regno glorioso ed immortale.
     10Su questa via quando Palla fu gionta,
mostrò a me quant’ella insú sublima,
piú bella assai che qui ’l dir non racconta.
     E questa via, che noi salimmo in prima,
è stretta ed erta e quanto piú su viene,
15tanto è piú larga e piana inver’ la cima.
     In mezzo al gir, che ho detto, si contiene
la trista valle, ove sua signoria
co’ suoi giganti Satanasso tiene.
     Alquanti insú con noi venían per via;
20ma eran pochi rispetto agli assai
d’un’altra gente, che alla ’ngiú venía.
     Insú andando, il viso mio voltai,
e vidi insú levato il gran superbo
ed a seder, come prima, el trovai.
     25Ahi! quanto si mostrava a me acerbo
e quanto egli pareva d’ira pieno,
io nol potrei giammai spiegar con verbo.