Pagina:Gaetano Cantoni - Fisiologia vegetale, 1860.djvu/115

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avvicinato a quanto succede in natura? Come conciliare opinioni tanto divergenti? — Io non intendo invalidare l’esattezza delle operazioni di laboratorio eseguite dal Risler e dal Thénard, persuaso che ambedue non riferirono se non quanto l’esperienza diede loro per risultato. Solo mi permetterò di far osservare che, quando trattasi di fenomeni naturali, riferentisi ad organismi viventi, le sperienze devono esser fatte in condizioni avvicinantesi alle condizioni naturali. E per verità, quanti processi non vi sarebbero per immaginare la possibile solubilità dell’allumina o del ferro, oltre a quella più facile di tanti altri materiali utili ed inutili alla nutrizione vegetale!

Non è dunque a stupirsi se per l’analisi chimica, non già pel semplice dilavamento, abbia il Thénard trovato una materia azotata anche nei terreni i quali non siano mai stati concimati. Quest’asserzione, a mio avviso, è alquanto spinta, poichè abbisognerebbe provare che le terre le quali, secondo Thénard, non furono mai concimate, realmente non lo siano mai stato neppure in epoche lontane, che non abbiano mai ricevuto acque cariche di qualche nitrato, che non siano mai state coltivate, nè che abbiano mai servito a vegetazione di sorta; la quale abbia potuto lasciarvi dei residui. E quand’anche tutto ciò potesse provarsi, io risponderei che, prima d’ogni concimazione, le piante trassero il loro azoto dal terreno. — Se facile è spiegare la presenza dell’azoto nei terreni coltivati, non deve negarsi la possibile presenza di questo materiale anche negli altri terreni, per mezzo d’una lentissima naturale nitrificazione dei materiali alcalini terrestri. Ed infatti ci dice che i terreni che più ne contengono sono gli argillosi-calcari.

Conclusioni assai rimarchevoli ed importanti al nostro scopo, sono le seguenti:

6.a Si prendano due bottiglie adatte a contenere acqua di