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tesse dare il fenomeno proprio delle radici avvertito dal Liebig, quello cioè dell’esalazione dell’acido carbonico, istituì in proposito accurati sperimenti, i quali diedero i seguenti risultati:

Tre cavoli estratti di recente dal terreno, e dopo aver diligentemente lavato loro le radici, sonosi collocati in altrettante campanelle di cristallo: quindi si è gettato nella prima campanella della soluzione azzurra di laccamuffa; nella seconda dell’acqua stillata, più del marmo puro in frammenti sino a cuoprire le radici della pianta; nella terza della sola acqua stillata, spogliata d’aria e di acido carbonico con l'ebullizione. In capo a 18 ore, il liquido della prima campanella erasi già compiutamente arrossato, e tornava bleu con l’ebullizione, sviluppando contemporaneamente un gas avente la proprietà di estinguere i corpi in combustione; quello della seconda dava abbondante precipitato con l’ossalato d’ammoniaca, e s’intorbidava col riscaldamento; quello della terza inalbava con l’acqua di calce affusavi in eccesso, e dava con acetato basico di piombo abbondante precipitato, solubilissimo in acido acetico. Immergendo poi una pianta qualunque in una campanella d’acqua limpida, sulle sue radici, dopo un poco di tempo, quando cioè l’acqua si è saturata d’acido carbonico, scorgesi benissimo la formazione d’un gran numero di bollicine gasose che, dopo essersi più o meno ingrandite, si staccano slanciandosi fuori del liquido.

Questi sperimenti ripetuti anche ultimamente sopra un numero piuttosto grande di piante erbaceo ed arboree, tanto selvatiche che coltivate, risposero sempre nel modo medesimo. Perciò puossi concludere, che le radici delle piante espirano indubitatamente dell’acido carbonico.

La proporzione dell’acido carbonico espirato in un dato tempo varia per moltissime circostanze, fra le quali è da ricordare principalmente la specie del vegetabile, l’età, la stagione. È per di più difficile a determinare; non ostante desumendola dalla proporzione di potassa caustica che è necessaria a ridonare il color bleu ad un peso noto di soluzione di laccamuffa già arrossata dall’acido suddetto, debbono aversi dei dati sufficientemente esatti, e probabilmente più esatti che con qualunque altro metodo.