Pagina:Gandolin - Guerra in tempo di bagni, Milano, Treves, 1896.djvu/108

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— Io, io.... Io so quello che devo fare. Se quel signorino ardisse tentare qualche sotterfugio, non ci pensare, che avrò gli occhi aperti e gli darò tali lezioni.... Quanto a te, poi, dal momento che ti vedo prevenuta in suo favore, vigilerò anche con la massima severità: ti metto intanto in consegna e, ove sia necessario, magari agli arresti di rigore.

Bice fece una risata trillante e argentina, esclamando:

— Gran Dio, anche prigioniera! bada, babbino mio, chè tu sbagli strada. Noi non possiamo essere prigioniere che dell’affetto, sotto qualunque forma. Pensa che essere carcerata, fa nascere nel cervello una sola idea: quella della liberazione.

— Saresti dunque capace di tentare una fuga?