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cezza, gli occhi dell’uomo abituato alla vita libera e al comando. Entrato giovinetto nella marina napoletana, era poi passato sui legni italiani col grado di tenente di vascello, percorrendo man mano tutti i gradi, fino al supremo di ammiraglio. Dopo la presa d’Ancona, era stato posto all’ordine del giorno, esempio di valore e d’audacia. Salvatosi per prodigio, dopo atti eroici, nelle acque di Lissa, aveva avuto la medaglia d’oro e soleva dire:
— Questa vale meglio d’un titolo di principe.
Era stato anche ministro della marina, ma s’era dimesso dopo due o tre mesi, uggito delle formalità parlamentari.
— Preferirei — diceva — affrontare dieci Tegethoff, che un solo avvocato.
I colleghi videro con piacere la sua