Pagina:Gandolin - Guerra in tempo di bagni, Milano, Treves, 1896.djvu/64

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gli occhi su te. Pensa, amico mio, che, in una stazione di bagni, l’unica distrazione è quella di sorvegliare il prossimo. Tu hai già un pubblico. Attento, a non farti fischiare.

— M’affido a te: sei troppo abile commediografo, per non evitarmi un simile guaio. A rivederci più tardi, ti terrò informato di tutto. E mi raccomando, la discrezione!

— Diamine!

Giorgio non aveva fatto ancora il primo capo di scale, che il barone disse alle signore e agli amici:

— Vi terrò a giorno di tutto.

Massimo, sdraiato sopra un sofà, aspettava nel saloncino.

— Siamo alla guerra, Massimo mio! — esclamò Giorgio entrando, — ti dirò,