Pagina:Gandolin - La famiglia De-Tappetti, Milano, Treves, 1912.djvu/27

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chetto! — esclama Policarpo giocondo, e affibbiandosi gli straccali — vi condurrò tutti e due ai prati di Castello, passando per porta Angelica.

— Papà! io voglio passare per il ponte di Ripetta.

— No, figlio mio; invece spenderemo i soldi del pedaggio in tante ciambelle di Lucca.

— Voglio passare per il ponte e voglio le ciambelle di Lucca.

— Mi meraviglio, e mi vergogno per voi, discolaccio!... Corpo di bacco, non trovo più la mia cravatta nera. Eppure l’ho messa qui. Dico sempre: lasciate le cose dove le metto io! Nossignore! come parlare al muro.

— Fai adagio! — dice la moglie — con un po’ di pazienza....

— Pazienza un corno! non mi si dà retta, mai. Ce la voglio inchiodare, la cravatta!