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256 il governo del monaco


I tre lasciarono passare il nuovo clamore — e quando fu finito — Muzio con voce stentorea gridò: «Tre contro tutti! signori insolenti!»

L’effetto di queste parole fu magico — poichè all’accento di Muzio — i tre amici s’erano alzati fulminando coi loro sguardi or l’uno or l’altro ufficiale — e presentando nelle loro teste scoperte quell’insieme alla Michelangelo che abbiam descritto — quel bello e marziale aspetto — che natura qualche volta prodiga ad un individuo colla sua capricciosa e maestra mano: — capriccio — forse ingiustizia relativamente ai molti che non ricevono tale favore — ma dono che noi ammiriamo sempre con piacere nella persona amata — con odio, nel caso contrario.

E tale fu l’effetto prodotto sulle due fazioni, che stavano assise alla stessa mensa. — Gli italiani ne furono edificati — e con aspetto ilare e plaudente — contemplarono i tre campioni dell’onore nazionale con ammirazione e gratitudine — mentre gli stranieri rimasero stupefatti per un pezzo — e non poterono a meno di restare sorpresi dalla maschia bellezza dei tre — e dal loro fiero contegno.

Passato quel momento — il sarcasmo straniero tornò in campo — ed uno dei più gio-