Pagina:Garibaldi - Memorie autobiografiche.djvu/40

Da Wikisource.
28 primo periodo.

La salma di Fiorentino fu sepolta nell’onde, destino solito dei marinari, e colle cerimonie solite in simili circostanze, cioè un saluto affettuoso de’ suoi concittadini.

Assicuro per parte mia che tal genere d’inumazione non mi piacque, e siccome la stessa sorte mi aspettava probabilmente tra poco, senza potermi opporre al sistema di sepoltura del mio compagno, mi contentai di chiamare il mio carissimo Luigi per trattenerlo all’uopo. Fra i periodi rettorici dell’inchiesta mia, naturalmente breve, all’incomparabile amico, io recitavo a lui i bei versi di Ugo Foscolo: «Un sasso! che distingua le mie dall’infinite ossa che in terra e in mar semina morte!»

Ed il mio caro piangeva, promettendomi di non seppellirmi nell’onde. Chi sa se lui stesso avrebbe potuto mantenere la promessa, od il mio cadavere avria sfamato alcuni lupi marini o qualche iakaré 1 dell’immenso Plata.

Io non avrei più veduto l’Italia, idolo di tutta la mia vita, è vero! Non avrei più combattuto per essa! Ma anche non l’avrei veduta ricadere nell’ignominia e nella prostituzione!

Chi avrebbe detto all’amorevole, al buono, al valoroso mio Luigi, che fra un anno io lo vedrei travolto nei frangenti dell’Oceano e che inutilmente io cercherei il suo cadavere per seppellirlo sulla terra straniera e segnarlo al passeggiero con un sasso!

Povero Luigi! cura di madre ei m’ebbe in tutto il viaggio sino a Gualeguay, e nei tremendi patimenti miei io non avevo altro sollievo che nella vista e nelle attenzioni di quel generoso quanto prode.


  1. Iakaré. coccodrillo.