come un castrone, facil da levare come un buffalo, quando la sua scienza si vende à bagatini, la sapienza à Carantani, il giudicio à bezzeti di latta, la discrettione non habbi regola, la regola non habbi forma, la forma non habbi soggetto che regga à martello, che cosa di gratia dee dire il suddito in tal volta? quando il prelato è ambitioso come un pavone, iracondo come un gallo d'India, furioso come una cavallo, varro, et instabile come un Camaleonte, ingordo come un Lupo, avaro come un griffone, lussurioso come un Orso, ocioso come un Tasio, cervellino come un gatto, ridicolo, come una simia, capriccioso come un madarasso, ostinato come un mulo, iniquo, et perverso come la mala bestia, dove hà da voltarsi allhora il misero, et sfortunato suddito? Ma se per caso il suddito si trova ancor'esso della medesima [De sudditi.] stampa del prelato, allhora la sentina de' vitij è colma, come si deve, allhora l'hospedal di S.Vincenzo è stabilito à modo. Dovrebbe l'ottimo suddito principiare dall'honore, et dal timor d'Iddio, succedendo dietro à questo l'honore del prelato, onde Agostino nella sua regola dice Honore coram vobis praelatus sit vobis. si legge a questo proposito, che la Republica sycionij fu sempre in grandissimo fiore, finchè il sacro Collegio loro chiama Pastophoro, et il sommo sacerdote chiamato Charmio fu rispettato, et honorato come il debito richiedeva, et quando per l'insolenza de sudditi fu intermesso questo honore, allhora il tutto andò subitamente in ruina. Gli Atheniesi finchè venerarono sommamente il loro Archierosyne, Eleoubatide, Buzige, e tutti i sacri Magistrati, accrebbero fuor di modo lo Stato della Repub. loro, ma quando à contemplatione d'alcuni Filosofi, cioè di Protagora, Diagora, e d'altri, introdussero la falsa openione che Dio non fosse, et il dispreggio de ministri sacri, all'hora presero il decoro della Repub. prima felice veramente, et fortunata. Fin dal tempo di Numa Pompilio huomo religioso parve che la Repub. Romana andasse ogn'hora augumentando per l'honore portato ai Dei, et à sacerdoti loro; ma poiché Clodio violò il tempio della Dea Buona, et portò sì poco rispetto ai sacerdoti di essa, parve che cominciasse la ruina, et destruttione di questa Repub. per avanti così altiera, et gloriosa. Devrebbe poi l'ottimo suddito ubedir volentieri al suo prelato, et essere ossequiente ai mandati di quello, per esser tale il comandamento del Signore, che dice in S. Mattheo. Omina ergo quaecumque dixerint vobis servate, et facite. Ne deve straccarsi di essequir quel tanto, che egli ò placidamente, o un poco duramente gli imponga, ricordandosi dell'essempio poetico d'Hercole, che prima straccò l'invidiosa Giunone in comandargli, che egli si straccasse in servirla: et dell'usanza de' popoli d'Ischia, che [Antonio Panormita.](come riferisce Antonio Panormita nel secondo libro de' detti, et fatti