Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1872.djvu/169

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161 GAZZETTA MUSICALE DI MILANO l’estero (Outward Bound). c. Internazionale vi purgato 290 Prima incidente rante la di strumenti musicali celebre fabbricante di en scène lasciò Era evidente e considerate le del Thomas ha, steriini, ossia 7250 lire italiane in oro! di chiuder la lettera debbo far menzione di un triste avvenuto nella sala del Covent Garclen sabato durappresentazione della Sonnambula. Il signor Cristoguisa il Lascia ch’io pianga di Handel. Delle cose musicali della Esposizione lerò in apposite lettere. Ieri fu dispersa la stupenda collezione italiani fatta dal fu Giuseppe Gillott, il molto a desiderare. che l’opera non era stata provata abbastanza; poche probabilità di lunga vita che X Amleto io non sono punto disposto a biasimare gli arLondra, 5 maggio lada, il Cima, ma la Commissione teatrale fin ora non ne ha permessa la rappresentazione. Fra una quindicina di giorni, il Trisolini aprirà il Fondo, e la prima opera sarà la Scommessa dell’Usiglio che l’autore verrebbe a porre in iscena. Al teatro Nuovo con una compagnia da casotto, tranne in piccola parte il baritono Bolini, si dà da alquante sere wF Evelina. È la prima opera scritta dal Viceconte; l’autore stava ancora in collegio quando fu rappresentata al Mercadante, allora Fondo, il 5 settembre 1856. Musica vecchia per conseguenza e con le volute cabalette, i ritornelli d’obbligo, i tempi di mezzo, gli adagi, le rispettive repliche’, e via. Nulladimeno avuto riguardo al tempo ed alle condizioni dell’autore, che era allora ancora studente, non è tale da meritare, come la Selvaggia pur troppo, che un povero critico tolga ad imprestito la frusta ad Aristarco. ILondLra, 30 aprile. (Ritardato) VX Amleto del Thomas è stato o rappresentato al Covent Garden col solito successo di stima, Credevasi che la Sessi non sarebbe riuscita a darci un’Ofelia, come quella della Nilsson, ma la Sessi, ha convertito i miscredenti, e quel che è meglio li ha entusiasmati. Dubbio alcuno non havvi che la Sessi ha fatto meravigliosi progressi dalla prima comparsa sulle nostre scene; e giovine com’è, e coi mezzi che ha, essa farà cose più meravigliose ancora. La Saar ha fatto il suo debutto e ha fatto mezzo fiasco. La sua voce suona come l’asprezza e la sua intonazione è quella d’un organo di Barberia! Però essa è artista di grande abilità drammatica, ed è un’eccellente regina. H Faure, che a dispetto d’ogni critica avversa, è sempre un grande artista, rappresentò egregiamente la parte del principe danese; il Cesari fece bene Laertes; e l’ombra del Capponi fu meno stuonata di quello che avrebbe potuto aspettarsi. Il Bagagiolo colla sua bellissima voce non poteva non distinguersi sotto le vesti del re, e il Tagliafico fu un discreto Orazio. L’assieme della rappresentazione con tutta la magnifica mise tisti, se non hanno passione d’impararlo a perfezione. Ieri sera ebbe luogo il Flauto Magico col Bettini, col Bagaglio, col Cotogni, colla Sessi, colla Sinico e colla Lucca. Questa sera abbiamo la Marta, giovedì il Fidelio per il debutto della Brandt, venerdì gli Ugonotti, e sabato avremo la Dinorah con Adelina Patti. Noterò fra le rappresentazioni del Drury Lane quella del Don Pasquale con la Marimon. Il repertorio di questa stella di Mapleson rimane singolarmente ristretto; ma nonostante è singolarmente attraente, poiché basta T annunzio che canta la Marimon per far pieno il teatro. La Marimon, come al solito, è stata coperta d’applausi; ed applauditi sono stati pure Vizzani, Mendioroz e Borella. Questa sera si rappresenta il Faust per il debutto della Roze, giovedì si rappresenterà nuovamente la Semiramide con quel popolarissimo e distintissimo Arsace, ch’è la Trebelli-Bettini; e sabbato avrà luogo il debutto della nuova stella-tenore, Campanini, nella Lucrezia Borgia. Il debutto del celebre baritono Rota avrà luogo contemporaneamente. I preparativi pel gran festival di Boston sotto la direzione del maestro Gilmore, procedono attivamente. Ora è annunziato che 5000 soprani canteranno insieme un sélection dell’Eclair del maestro Halevy, e 5000 strumenti eseguiranno nella stessa penne d’acciaio. Giuseppe Gillott fu uno dei più notevoli mecenati dell’arte, e le splendide collezioni artistiche, che ora d’ordine de’ suoi eredi vengono vendute all’asta pubblica, attestano non solo la sua passione per l’arte, ma anche la sua straordinaria intelligenza. Mai fu visto maggior concorso di gente a una pubblica asta che alle vendite delle collezioni Gillott. Le collezioni vendute sinora hanno prodotto non meno di cinque milioni di lire, e i dipinti delle scuole antiche non sono stati ancora posti in vendita. Non faccio menzione oggi d’alcuno degli istrumenti venduti ieri, riserbando ciò per la prossima lettera. Vi dirò solo che un violino di Cremona del 1715 di Antonius Straduarius fu pabulo de la Quintana stava seduto nelle sedie d’orchestra, allorquando tutto a un tratto venne preso da convulsioni. Trasportato fuori della sala e accompagnato al suo domicilio spirò dopo quattro ore in seguito a nuovi e consecutivi attacchi. Il signor de la Quintana non aveva che 43 anni, ed era socio della celebre ditta C. de Murrieta e Compagnia. Questa fatalità non fu causa della menoma sospensione nel corso della rappresentazione. Il maestro G. A. Macfarren sta scrivendo una cantata pel prossimo festival di Norwich, che sarà intitolata: Destinato alLa Lucrezia Borgia rappresentata testé al Drury Lane è un’opera sempre popolare fra noi e diverrà in futuro più popolare che mai per la nuova vita infusale dal tenore Campanini e dal Rota, i quali debuttarono con straordinario successo. Il Campanini possiede un raro volume di voce, dolcissima espressione nel canto, bell’aspetto, molta conoscenza di scena e fu accolto con grandi feste. Al Covent Garden fece ieri sera la prima comparsa della stagione la Patti. Il teatro era affollato. L’opera che la Patti scelse per il suo debutto fu Dinorah; e come potete credere, vi riportò un trionfo. Il Graziani che chiamano il padre dei baritoni, immagino non per gli anni che pesano sulle sue spalle, faceva aneli’ esso con la Patti la prima comparsa della stagione. Mi riservo a parlarvi nella prossima lettera del Flauto Magico, e della Marta. Il bellissimo teatro dell* Opéra Comique nello Strand è aperto con una compagnia di canto francese sotto la direzione del Montelli. Ieri sera anche là v’ebbe una folla immensa, accorsa per udire ed applaudire Madama Cabel nella Fille du Régiment. Io non so approvare questa bellissima musica del Donizetti in francese, ma certo la compagnia del Montelli è tale da interpretarla egregiamente, e da renderla gradita. Infatti gli applausi fragorosi dell’uditorio provarono che T impresa del Montelli è un successo, ed io aggiungerò un successo ben meritato. Il Montelli sembra uomo instancabile; e la sua^operosità, accoppiata alle doti del cuore e della mente, ben merita successo. L’incasso di ieri sera dev’esser stato colossale, poiché l’uditorio era assolutamente doppio dell’ordinario. Furono collocate sedie provvisorie in ogni angolo, e ogni circolazione, una volta al posto, diveniva impossibile. Promisi nell’ultima lettera di darvi una lista degl’istrumenti musicali della collezione Gillott venduti all’incanto recentemente. Me ne manca il tempo.Questo solo vi dirò che v’erano violini di Guarnerius, Andrea e Giuseppe, di Carlo Festone, Straduarius Antonio e Giuseppe, Forster, Guadagnini, Bergonzi, Amati, Antonio.. Nicola e Girolamo Mazini, Gaspare di Salò, Montagnuna, Lupol, Landolfi, Grancino, ecc. ecc. La collezione intera realizzò lire sterline 4195, cioè 104,875 lire italiane in oro.