Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1872.djvu/273

Da Wikisource.

— Vi allora a nessuno confidate il mio segreto... capite? — In ordita la mano del giardino e della sua comamo molto, molto, disse Stella stringendo con affetto le mani dell’infelice giovane. GAZZETTA MUSICALE DI MILANO mento, ed ebbe momenti veramente ispirati; a volte però, o fosse mal secondata od altro, venne meno. Il tenore Giraud ha voce piuttosto bella, gli manca una cosa che nessuno può dargli ora nè contendergli peli’avvenire: qualche annetto di esperienza. Il baritono Magi meritò le lodi maggiori, discreti gli altri. Bene l’orchestra, tollerabili i cori, bellissime alcune scene dell’Amato. Ci furono naturalmente applausi, perchè il pubblico di quel teatro ha il tatto di comprendere quando è chiamato a far da giudice e quando invece a far da confessore e a dare l’assoluzione; ma ei fu anche qualche fischio. Raccomandiamo all’impresa di fare la penitenza. Notizie del Teatro del Foro, o Teatro nuovo o Teatro Bonaparte: si aprirà il 31 corrente cogli Ugonotti; succederà la Favorita, poi una novità: Le allegre comari di Vindsor di Nicolay e forse più tardi Ebrea. Il Figliuol prodigo del coreografo Borri sarà il pretesto del primo passo a due che si danzerà sulle tavole del nuovo palco scenico. La compagnia scritturata per questa prima stagione vanta bellissimi nomi, fra i quali Isabella Galletti-Gianoli, e le signore Pozzoni-Anastasi, e Barlani Dini. Quanto alla Scala, si sa che in settembre avremo il Freischülz di Weber, eseguito dalle signore Mariani e Pasqua, dal tenore Tasca de Capellio, dal basso Maini, e dal baritono Predevai. Oltre l’opera si darà il ballo di Pratesi: Bianca di Nevers. Gli artisti scritturati finora per la stagione di Carnevale Quaresima sono le signore Krauss, Edelsberg e Lamare; i tenori Campanini e Genevois, i baritoni Maurel e Quintili Leoni; i bassi Maini e Milesi, il coreografo Pallerini e le prime ballerine Fioretti e Gamberini. Sere sono ebbe luogo al teatro Carcano un’accademia drammatico-musicale, ultima parte del programma dell’annuale festa tipografica. Fu recitata la bellissima commedia, del Carrera la Quaderna di Nanni, e furono eseguiti alcuni pezzi di musica, fra i quali un bel coro del maestro Prina: Il canto degli operai che gli allievi della scuola popolare di musica dovettero ripetere; fu un’allegra festicciuola. Ci è un altro teatro che fa parlare molto di sè: il Nuovo Teatro della Commedia in piazza di S. Fedele. Non osiamo. asserire che. dopo il lungo dibattere fra chi lo vuole intitolato a Goldoni, chi a D’Azeglio e chi alla Commedia, questo titolo eroico avrà la vittoria, ma è assai probabile. Comùnque si batAnna nasoose di nuovo la faccia tra le mani, e un doloroso tremito invase il suo corpo. Stella la contemplò per alcuni istanti con una profonda espressione di pietà; per verità, la figura di Anna, coperta dalla sua ampia tunica bianca, rassomigliava a quelle imagini di sante martiri che ammiransi sui dipinti. La magrezza del collo, delle braccia e delle mani dimostravano i patimenti della sventurata fanciulla, e quel capo chino e coperto da una massa di lunghi ricci biondi, che le cadevano sino alle ginocchia, aveva una mirabile espressione d’un grande e intenso dolore. — Coraggio, donna Anna, disse finalmente Stella con accento dolce e affettuoso, e appoggiandosi di nuovo allo schienale della sedia; coraggio e chi sa che non finisca il giorno senza che vediate don Diego! Anna rimase muta per un istante; indi alzò adagio il capo, e Stella contenne a fatica un grido di terrore nel vedere il volto della povera fanciulla I lineamenti di Anna lungi dal segnare il piacere che doveva infonderle la speranza uscita dalla bocca di Stella, indicavano un acuto dolore; alzossi come una sonnambula, e prese le mani di Stella, serrandole con forza convulsiva fra le sue asciutte e infuocate. In quell’istante apparve dietro un albero del giardino un capo nero e folto, con due grandi occhi brillanti e febbrili, che fissaronsi sul volto stralunato di donna Anna. Un secondo dopo udissi un grido di allegria frenetica, e il mulatto Giovanni di Pereja uscì dietro dell’albero e infilò il giardino correndo disperatamente. Malgrado gli sforzi, la sua corsa avanzava poco; l’infelice schiavo da tre giorni non aveva provato cibo, nè dormito, occupato soltanto nel girare come un’ombra, durante la notte, nelle adiacenze del palazzo, giacché il suo buon’istinto gli diceva che quella tenebrosa infamia soltanto poteva averla del conte-duca. Giunse alfine ad una delle porte socchiuse scomparve. Donna Anna continuava a stringere le mani paglia. tezzi sarà un bel teatro, vasto quanto basti alla natura degli spettacoli, comodo ed elegante, e sarà inaugurato il primo dicembre dalla compagnia Bellotti-Bon. Il teatrino estivo dei Giardini pubblici dà spettacoli d’opera e ballo: comincia coll’Elisir d’amore, e continuerà-coll’AJo nell’imbarazzo, col Columella, e Coll’Arnese. Ha doppia compagnia di canto, coppie danzanti, ecc... Il cartellone che annunzia tuttociò dà le dimensioni di quello spettacolo, perchè si approssima... all’ampiezza del palcoscenico. Mario fu scritturato da Strakosch per dare dei concerti agli Stati Uniti, insieme con Carlotta Patti.

  • Francesca da Rimini, è ih titolo di un nuovo libretto del Ghislanzoni,

che sarà posto in musica dall’egregio maestro Cagnoni. Al teatro Alfieri, di Alessandria d’Egitto, si diede una serata a beneficio dei danneggiati dall’inondazione del Po. Il trattenimento, composto di prosa e canto, riesci brillante e vi accorse numeroso il pubblico.’ Offenbach sta preparando un’altra novità per Vienna, col titolo La diva. ¥ Nel carnovale venturo a Oviedo si darà spettacolo d’opera.

  • A Rouen si vuol costrurre un terzo teatro.

Si sa che il nostro Conservatorio mancava di un buon pianoforte da concerto; presto ne avrà uno di Erard con doppia meccanica; e lo dovrà al solerte editore Lucca che ha avuto la splendida idea di offrirgliene il dono. L’editore Lucca ha diritto alla pubblica riconoscenza. Il famoso Ole Bull, il re dei violinisti, visiterà prossimamente l’Italia di ritorno dall’America, ove viaggia da molti anni. E seco il rinomato pianista Carlo Tiesset che scampò per miracolo al grande incendio di Chicago. Il giorno 27 luglio in Firenze, nel tempio di Santa Croce, pel consueto funerale dei morti nelle battaglie nazionali, veniva eseguita una nuova Messa di requiem, pregevole lavoro del cav. L. F. Casamorata. E nuovamente in Firenze il rinomato e valente violinista sig. Guido Pàpini. Egli è reduce da un lungo giro artistico nell’alta e bassa Italia. — Ascoltate, disse dopo pochi istanti con voce soffocata e lenta; ascoltate, Stella, prima che Dio mi chiami a sè, una confessione che a nessuno sinora ho fatta... ma che mi è necessario fare perchè mi soffoca... — Parlate, parlate, donna Anna. — Io credo... credo che voi mi amiate un poco. — Si, non temete. — Ebbene, Stella, la vista di Diego non allevierà il mio male.... no... — Che dite!... — Mi ucciderà più presto!... Due grosse lagrime caddero dagli occhi di Anna nel pronunciare queste parole e irrigaronle le guancie. Stella, credendo che delirasse, le disse dolcemente. — La vista di vostro fratello vi farà bene; credetemi, donna Anna. — Io non ho fratello!... gridò con angoscia terribile la disgraziata. — Cosa dite? — Diego non lo è! — Volete alzarvi, donna Anna? disse Stella persistendo a credere che un accesso di febbre facesse delirare la fanciulla. — Guarda!... esclamò Anna estraendo dal suo seno una lettera; la quale, per essere tutta strofinata, attestava chiaramente che gli occhi di Anna l’avevano divorata molte volte; guarda Stella!. L’attonita giovane spiegò la carta e lesse:»Don Diego Velâzquez de Silva vi inganna, povera fanciulla, dicendovi che è vostro fratello; voi siete sola nel mondo e il vostro rapitore vi fece credere che vi univano ad esso dei vincoli di sangue onde sottrarvi agli sguardi di tutti gli uomini, e per evitare così che, maritandovi, vi staccassero dal suo fianco.»Voi. povera fanciulla, siete l’origine della sua gloria, poiché ben sapete che vi piglia per modello delle sue celebri vergini, quantunque per dissimular ciò cambia nelle sue pitture il colore dei vostri occhi e de’ vostri capegh; così vi occulta alla vista di tutti.