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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO 323 nella loro berlina. Rabagas è un uomo, è un vizio, è una menzogna, è una bruttura sociale; è lo strozzino dei governi, il gesuita del popolo - è repubblicano e monarchico; prima l’uno poi l’altro. L’appaltatore di popolarità e appaltatore di impieghi e di titoli è sempre la stessa persona. Or se i monarchici non se ne offendono dovranno offendersene i repubblicani? E perchè disputarsi il privilegio di tenerlo a battesimo? Chiamatelo Rabagas e non se ne parli più. Evidentemente i dodici fischiatori d’ieri non sono forti in logica. Se Rabagas non esiste, non bisogna riconoscerlo, se esiste bisogna applaudire il drammaturgo che lo ha posto in croce in faccia al pubblico. Del resto il componimento di Sardou non meritava neppure tanto chiasso; la politica fu sempre una cattiva musa, e il Rabagas è riuscito il peggior lavoro di questo elettissimo ingegno. La satira che a volte si aguzza bene e ferisce con garbo e nel vivo, è quasi sempre grossolana; dice cose vecchie in forma che di nuovo non ha se non l’esagerazione, e il tutto ha l’aria di due rabbiosi articoli di giornali di partiti opposti ed eccessivi, fusi insieme e stemperati poi colla matita d’un Teja di terz’ordine, in un cattivo numero del Pasquino o dello Spirito Folletto. Movimento non ce n’è, e quel poco che ei è nell’amore della principessa è freddo ed uggioso, e poi la tirannia della scena dà al voltafaccia e al contegno di Rabagas andature improvvise che saranno vere intimamente, ma false, giudicando da quello che si vede nel mondo. Al teatro dal Verme non si ha l’imbarazzo della scelta; gli Ugonotti, massacrati, rinascono per farsi massacrare quotidianamente; il pubblico che, dopo il ribasso dei prezzi d’ingresso, comincia ad essere più numeroso, si domanda quanto durerà quella carnificina di note. Del resto le ultime rappresentazioni valgono assai meglio delle prime; l’orchestra diretta dal Maggi è un po’ più docile e i cori stonano meno di frequente. Ottimamente sempre i conjugi Pozzoni-Anastasi, il Barrè e la Brambilla; bene il nuovo basso Della Torre nella parte di SaintBris. Del basso Scaria mi son fatto miglior concetto nel riudirlo; la‘sua voce mi è parsa più eguale e il suo canto più sicuro; interpreta la parte di Marcello con arte. E promessa la Favorita colla Galletti, ma la Galletti è ammalata. Guarirà? io gliel’auguro di cuore, ma mi ricordo la famosa storta al piede! Se non avremo la Favorita, avremo almeno presto il Dallo in maschera, colle signore Saar e Rizzarelli, col tenore Boetti e col baritono Valle. L’impresa ha scritturato un nuovo maestro concertatore e direttore d’orchestra, il signor Kuon. La Scala ha chiuso le sue porte, dopo una stagione abbastanza fortunata. Al Carcano andrà in scena quanto prima la Maria di Rohan. Il teatro Milanese vanta un nuovo trionfo: Nodar e Perucchée di Carlo Righetti. E una commediola piena di brio, deboluccia nel terzo atto, ma molto bene in gambe nei primi due. A FALLA RINFUSA

  • Giorni sono venne celebrato a Gand il matrimonio del signor Gevaert,

editore di musica, culla signorina Emilia Gevaert sorella del direttore del Conservatorio reale di Brusselle. Dopo la cerimonia civile, la benedizione nuziale venne celebrata nella chiesa di Saint-Bavon. Questa cerimonia, alla quale assistevano i numerosi amici della famiglia, presentava una particolarità molto notevole: gli sposi portavano il nome di Gevaert; i quattro testimoni si chiamavano Gevaert; la dama d’onore era pure una Gevaert; finalmente il curato che uffiziava, era altresì un membro della famiglia e portava il nome di Gevaert. Crediamo che mai alcun matrimonio offra coincidenza di nomi così bizzarra, come questo.

  • Il compositore Siegfried Saloman consegnò al R. teatro di Stoccolma

una nuova opera in cinque atti, Il fuggitivo di Estrella.

  • Il sig. Strange, al quale il Figaro, il Gaulois, ecc., hanno parecchie

volte attribuita l’idea di acquistare il teatro Lirico e lo Châtelet di Parigi, fu dichiarato a Londra in fallimento. Il passivo monta a 39.400 lire sterline, ossia a 985,400 lire; l’attivo a 115 lire sterline ossia a 2875 lire. I creditori, dopo una discussione molto viva accettarono uno scellino per ogni lira sterlina (25 soldi) pagabile entro 21 giorni. I caffè e i teatri-concerti prosperano tanto a Parigi che a Berlino, anzi pare che in quest’ultima città siano molto più numerosi e forse più bassi. Ecco la descrizione che ne fa il signor Giulio Claretie. Berlino ha teatri, nei quali si fuma, Rauch-Theater che non sono i caffè concerti di Parigi. Il Belle-Alliame-Theatre è il più notevole di questi teatrifumatori (traduzione letterale). L’arte si dibatte come può in siffatte sale da fumare. Ma, cosa più curiosa, una specie di bugigattolo sontuosamente addobbato, l’Orfeo, contiene un teatro, la Reunion-Theater, nel quale si rappresenta di tutto, drammi ed opere, Riccardo III di Shakspeare o la Favorita di Donizetti, mentre a pochi passi si balla in maglie, e donne sedute sopra un enorme velocipede mostrano [la loro nudità agli avventori di codesto strano ballo. I teatri giardini sono altresì molto numerosi.

  • Da Nischnei-Nowgorod viene la notizia d’un fatto spaventevole colà

avvenuto il l.° del corrente. In occasione della fiera, grande era il concorso dei forestieri, e il teatro era ogni giorno affollato. Intere legioni di ladri da Pietroburgo e da Odessa erano arrivati, nella speranza di un ricco bottino; costoro fecero la loro prima visita, elegantemente abbigliati e in corpore, al teatro. Parte dei birbanti occupò i palchi, gli scanni chiusi e le gallerie; altri i corridoi e gli atrii. Durante la rappresentazione si udì d’improvviso un fondo alla platea un colpo sordo, subito dopo un secondo, un terzo e infine lo scoppio d’un’arma da fuoco, poi per tutto il recinto si diffuse un fumo mordente. La confusione che ne seguì è indescrivibile. Tutti si dirigevano alle porte d’uscita, ma la gran massa di gente non poteva muoversi, perchè i ladri dopo aver chiuso tutte le uscite, si diedero a vuotare le saccoccie. a prendere orologi, braccialetti, orecchini; la confusione era tanto grande che tutti si altercavano vicendevolmente non essendo dato distinguere i ladri dai galantuomini. La stessa confusione regnava sul palco scenico; le attrici erano cadute in deliquio. Tre quarti d’ora durò quella scena di orrore; e soltanto quando il governatore intervenne colla truppa, i ladri se la svignarono. Oltre il danno materiale vi furono 7 morti e molti feriti. 4^ La Direzione, Amministrazione ed Agenzia del nostro gaio confratello, Il Trovatore, furono trasferite nel Corso Vittorio [Emanuele, N. 15. Primo piano, Gran Mercurio,

  • L’opera Mazeppa, accolta freddamente la prima sera alle Follie Drammatiche

di Parigi, nelle successive rappresentazioni ebbe miglior fortuna. Furono fatte importanti cancellazioni al libretto che riesci perciò migliore; la musica del signor Pourny è maggiormente gustata.

  • Si attribuisce al sig. Hostein, direttore del futuro teatro della Renaissance

di Parigi, l’intenzione di dare alla musica una parte nella sua speculazione. Insieme colla commedia di carattere e di genere drammatico leggero, farebbe rivivere l’antica commedia ad ariette, il prototipo dell’opera comica. 5^ I lavori del nuovo teatro d’Opera di Parigi sono proseguiti con tutta l’alacrità concessa da un bilancio molto ristretto. Si crede che la parte architettonica dell’edilìzio potrà essere condotta a termine verso la fine del venturo anno. Dai calcoli del progetto vi sarebbero ancora da spendere 5,400,000 lire per terminare del tutto il lavoro; ma la commissione del bilancio, nel suo rapporto sui crediti dell’esercizio 1873, ha proposto di fare alcune economie che ridurranno la spesa a soli 3,654,000 lire. ¥ Il pianista compositore F. Schoen ha testé ricevuto dal Re di Spagna la croce di commendatore dell’ordine di Carlo III. La società La Lyre moulinoise, al concorso di Nevers, 15 settembre, ha riportato il primo premio di canto ed il premio d’onore fuori concorso di armonia. Essa doveva dare il 21 un concerto a Moulins, col concorso del comico Armand des Roseaux e della cantante signorina Jenny Eyrol, i quali dovevano rappresentare un’operetta in un atto di Wekerlin: Tout est bien qui finit bien.

  • L’editore di musica Bessel, di Pietroburgo, ha ottenuto la gran medaglia

d’oro all’esposizione di Mosca, oltre un diploma eccezionale accordato dal governo russo. Egli annunzia la prossima pubblicazione d’un giornale musicale.

  • A Berlino il vasto stabilimento lirico di Kroll, nel quale si danno ora

rappresentazioni d’opera molto frequentate, deve, per quel che si dice, venir quanto prima demolito. Il terreno su cui è costrutto appartiene alla corona, e fu scelto per edificarvi un nuovo Parlamento. Il signor Goldmark da Vienna ha terminato un’opera La Regina di Saba^ intorno alla quale lavorava da sei anni, e l’ha consegnata alla direzione dell’opera.

  • Nei due concerti che ebbero luogo ultimamente a Spa, si fece sentire

la signora Escudier Kastner, la signorina von Edelsberg, i signori Jourdan, Reuschel e Berthelier; indi la Legia. Questa società è sapientemente ed appassionatamente diretta dal signor Radoux, autore di opere rappresentate a Liegi ed a Bruxelles.