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margherita di valois | 187 |
Uno dei primi atti di Emanuele Filiberto, ad onta che, alla conclusione della pace, avesse fatto promesse relative all'estirpazione dell'eresia, uguali a quelle dei Re di Francia e di Spagna, fu di concedere ai valdesi (fra i quali eransi introdotti degli ugonotti francesi, e li avevano resi turbolenti, tanto da produrre anche in Savoia qualche cosa di serio) piena libertà. A Margherita poi, che in Francia aveva fama di mezza ugonotta, piacque tanto il candore di costumi di quella schiatta, che li favorì sempre, spesso intercesse felicemente per loro, e scelse sempre fra essi la sua servitù.
Tutto intanto sorrideva ai novelli sposi ; ma essi udivano e comprendevano i sospiri del loro popolo, che voleva essere addirittura libero dallo straniero e vedere il suo Duca nell'antica sede di Torino ; e tanto fecero e si adoperarono, specie Margherita, che teneva sempre un ben nutrito carteggio con la cognata Caterina dei Medici, tanto a lei affezionata, e che allora governava in effetto la Francia, da riuscire a consolarli.
Uno dei principali pretesti all'occupazione francese era che quelle terre dove essi tenevano guarnigione, dovevano tornare alla Francia nel caso in cui Emanuele Filiberto non avesse eredi ; ed a questo proposito fu generale la credenza che gli si fosse data a bella posta una moglie già innanzi con gli anni ed a lui maggiore. Ebbene, ad onta di tutti i maneggi e di tutte le previsioni, il 12 gennaio 1562, in Rivoli, dopo tre anni di matrimonio. Margherita divenne madre di un principe, Carlo Emanuele, che ebbe a padrini il Re