Pagina:Gemma Giovannini - Le donne di casa Savoia.djvu/35

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adelaide di susa 11


fu grande, l’umiliazione immensa!... tanto che l’eco ne risuona ancor oggi, trasformato in un modo proverbiale.

Il fatto di Canossa è il primo grande atto di politica internazionale, a cui la Casa di Savoia abbia partecipato. Adelaide, mentre obbediva ed onorava il Pontefice, non s’alienò mai l’Imperatore, provando col fatto ch’ella sapeva discernere chiaramente gli attributi di due distinte autorità sovrane, l’una spirituale, l’altra temporale.

Nell’atto di Adelaide mediatrice, vi è questo di singolare, che erano suoi generi tanto l’Imperatore deposto che il surrogato, cioè Rodolfo Duca di Svevia, marito dell’altra sua figlia.

Arrigo diè, a cose fatte, in premio al cognato Amedeo II, la bella provincia del Bugei, al di là del Reno; e insieme alla moglie tornò in Germania, d’onde pochi anni appresso, Adelaide ebbe la dolorosa notizia della morte della figlia.

Prima di lei, essa aveva perduto Pietro e Amedeo II, e oramai più non desiderava che di seguire tanti suoi cari che l’avevano preceduta nell’eternità. Finalmente il 19 dicembre del 1091 passò di vita, legando auree parole ed insegnamenti al giovinetto nipote, figlio di Amedeo, che fu Umberto II detto il Rinforzato.

Adelaide erasi ritirata da tempo in un triste villaggio chiamato Canischio o Canisculo, in Val di Susa, provincia d’Ivrea, giacchè i tempi non volgevano più