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beata margherita 59


Il Marchese di Monferrato morì ancor giovine nel 1418, lasciando alla moglie il governo del suo feudo, ma essa vi rinunziò, e siccome non aveva figli, fece voto allora a Dio della sua vita, e continuando a seguire con ardore le prediche e gli insegnamenti di S. Vincenzo, conduceva vita ascetica e di sacrifizio, spendendo tutte le sue rendite in opere di carità.

E poiché le si facevano proposte di matrimonio, ed insistenti, da parte di Filippo Maria Visconti Duca di Milano, e Papa Martino V, alle di lei ripulse, si offriva di svincolarla da ogni voto profferito, supponendo in ciò la causa dei suoi ripetuti rifiuti, essa dichiarò che il suo voto oramai doveva essere eterno, e rinunziando pure a qualunque successione potesse toccarle anche da parte di sua madre, si vestì monaca nel convento delle terziarie di S. Domenico in Alba. E quel convento, in breve, essa ampiò ed abbellì a proprie spese, ottenendo in favore del medesimo certi edifizi che con esso confinavano.

Ma tutto ciò era niente per l’ardore che la spingeva a fare, per il bisogno che provava di estrinsecare, su quella via, tutto il suo zelo e tutta la sua attività! Allora chiese al Papa Eugenio IV il permesso di poter trasformare in monastero il suo palazzo avito; ed il Pontefice acconsentendo, essa si pose subito all’opera, e non fu paga fino che non lo vide compiuto. Margherita dedicò il nuovo convento a S. Maria Maddalena, destinando che vi fosse seguita la regola di Sant’Agostino; e appena terminato e benedetto, nel 1445,