Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/113

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d’una signorina per bene 103

Dopo pranzo aveva fissato di andare a Pruneto, una fattoria a mezza costa della collina, che le apparteneva da parte della sua povera mamma. La famiglia degli affittaiuoli erano gente di casa; nati e cresciuti lì a la dipendenza degli stessi padroni. Volevano molto bene a la signorina, e quando li andava a visitare era una festa.

Sarebbe andata anche al Camposanto, a visitare la tomba della mamma, della mamma cara, della quale tutta l’anima sua sentiva in quel momento, un imperioso bisogno. Oh se ci fosse stata lei, quella gentile, quella santa creatura!...

Stavano per andarsene tutti tre, poichè Bortolo era della compagnia, quando suonò il campanello e Adele annunciò con qualche ansia e stupore il signor Aldo Svarzi.

Lucia si senti dare un tuffo nel sangue.

Egli osava venirle in casa mentre sapeva ch’ell’era sola con la cameriera e il servitore!... Quello era un passo ardito, anzi sfacciato. O con chi credeva d’aver a che fare?... Impazziva forse per dimenticare così le più elementari regole di convenienza?... O pure... o pure...

Ricordò quanto la zia diceva nella sua lettera.