Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/119

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d’una signorina per bene 109

«Ma se lo sapeva che ella aveva già ruinato il primo marito, che era piena di debiti, che era una creatura pericolosa! Lo sapeva e l’ha sposata!... non è una pazzia questa?

«La ruina è proprio completa?

«Completa!

«O e la fabbrica?

«Si sta costituendo una società d’azionisti.

«E quella povera signora Marta?

«Mah!... vivrà della sua pensione di vedova!

«E Lucia!

Nè l’uno nè l’altra si erano accorti, che Lucia la quale si era alzata alle prime parole del dialogo, stava loro dietro le spalle. Si rivolsero sorpresi a sentirla dire con voce un po’ rauca e tremante:

«Io dubitavo. — Il signore — e additava con una piega sprezzante intorno a la bocca, lo Svarzi — mi ha dato la certezza della disgrazia. Si è tolto la maschera fino adesso usata davanti a l’ereditiera; si è mostrato qual’è!.. Anch’io mi mostro qual sono, signore, senza il ritegno della convenienza. Ricca o povera, i miei sentimenti furono e sono i medesimi a suo riguardo. La prego di