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d’una signorina per bene | 119 |
forse di meritarle la disapprovazione, il disprezzo dei lontani!
Rivide improvvisamente l’espressione di muto rimprovero che aveva sorpreso su ’l volto dell’ingegnere Del Pozzo quel giorno, a Milano, quando l’aveva veduta uscire dal salottino insieme con lo Svarzi. Un’onda, gonfia d’amarezza e sconforto, le riempì il cuore. «Forse — pensò — egli sa già; e crede che io accolga e gradisca gli omaggi di questo sfacciato; forse crede che mi lasci attirare dalle sue ricchezze, adesso che sono povera!
Una vampa le scottò il cervello a questo pensiero.
Con gli occhi accigliati e su la bocca una piega amara, si alzò ed uscì, passando dinanzi alla Svarzi senza neppure guardarlo.
Ma egli non si lasciò intimorire da quell’aria di sussiego e repulsione. La passionaccia ignobile che gli serpeggiava nel sangue, non soffriva certo delicature.
Le si pose di fianco; volle accompagnarla ad ogni costo, qualunque fossero la via, e gli scorciatoi che ella prendesse.
E l’accompagnò in silenzio, mentre ella, senza