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d’una signorina per bene 147

La signora Marri e le figliuole si mostrarono afflitte, lagnandosi però del medico e specialmente di Bortolo, che davano risposte evasive e non lasciavano passare nessuno, nemmeno esse, che erano intime di casa Ferretti e amiche della malata.

La signora che sedeva al piano, cessò di strimpellare e cedette il posto a un giovinotto che prese a suonare un walzer.

Fu come un invito al ballo. Si tirò in disparte la tavola di mezzo e le coppie cominciarono a danzare scacciando l’uggia del cattivo tempo, dimenticando la malata, che languiva lì, a pochi passi.

Languiva davvero poveretta! abbandonata su ’l lettuccio bianco, i capelli sparsi su ’l guanciale, il volto, dagli occhi chiusi, vampante di febbre. Era in quello stato pietoso da parecchi giorni, e già il medico, il vecchio medico di casa, che aveva conosciuti e visti morire i nonni materni della malata, cominciava a impensierirsi, a scuotere il capo.

Adele, che non sapeva più a qual santo votarsi, aveva scritto, di suo impulso, a la sorella del povero Cecchino, a la suora novizia, che già era