Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/158

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d’una signorina per bene 147

pratica della cura dagli infermi, e che era subito accorsa.

Non a pena entrata, a la vista della Signorina così ridotta, che non pareva più lei e ansimava tanto penosamente che il petto le si sollevava di sotto le lenzuola, Teresa s’era buttata ginocchioni presso il letto, piangendo tacitamente. Abituata a la vista degli infermi, aveva subito capito che si trattava di male grave, gravissimo, e non era stata capace di vincere la commozione.

Ma si era subito fatta forza. Non era certo venuta lì per piangere, ben sì per prestare le sue cure a la buona, a la generosa fanciulla che aveva a lei facilitata la via della salvezza, che l’aveva compatita e confortata con le cortesi parole, con le prove di interessamento; che l’aveva intenerita baciandola, lei, la povera creatura che era stata spinta al male dall’abbandono e dal bisogno!..

Alzatasi, si diede subito in torno a provvedere, a ordinare, con quella tacita e tranquilla attività previdente, propria delle suore.

Quel giorno la malata stava peggio del solito; forse in causa della tempesta che infieriva. Certe ondate grosse, immense, che si rinfrangevano