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d’una signorina per bene 149

contro i muri della casa in uno scroscio pauroso; certe ventate rabbiose, che fischiavano minacce su tutti i toni e pareva volessero portar via la villetta!

Calò la sera prima del solito. Si dovette accendere la lucerna, che di sotto al paralume d’un verde cupo, spandeva per la camera una luce smorta.

Il medico se ne andò promettendo che sarebbe tornato il mattino dopo. Ora che c’era la suora poteva stare più tranquillo. Se ci fosse stato peggioramento, lo chiamassero.

A una cert’ora anche Adele, che moriva di stanchezza e di sonno, si ritirò a riposare nella stanzetta attigua.

Il vecchio Bortolo non volle a nessun costo lasciare la camera. Si adagiò nella poltrona; e vinto anche lui dalla fatica e dalle emozioni, in poco andare si addormentò.

Rimase sola con la malata, suor Teresa.

Nel silenzio della camera, giungeva il fragore della furia marina; certi ululati, e gemiti e urli; voci sovrumane di minaccia, scoppi di collera.

La luce della lampada illividiva la malata, a farla sembrare morta.