Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/162

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d’una signorina per bene 151

«Mamma!... tu sai che lo amo! — piagnuculò mentre suor Teresa le bagnava la fronte.

Quando il medico capitò, a l’alba, parve svegliarsi. Aperse gli occhi, lo guardò; forse lo riconobbe e disse con un filo di voce, che si sentiva a pena: «Se muoio, papà avrà il poco che ho!...

Al sorgere del sole, che mandava per le gelosie chiuse, la sua luce a strisce su ’l pavimento, illuminando la camera mitamente, la povera fanciulla girò in torno gli occhi con coscienza di sè. Riconobbe Teresa e fece un atto di meraviglia. Si rivolse al medico, e additandola bisbigliò: «Sto male assai?

Il vecchio dottore le piegò sopra la testa canuta guardandola con pietà senza rispondere.

«Male?... proprio male? — ripetè la malata tentando di alzare il capo che subito ricadde su i guanciali.

«Vuol vedere sua zia? — le chiese il medico in risposta.

Lucia accennò di no con la testa.

«Il suo papà?

Una contrazione delle labbra che voleva essere un sorriso amaro, accompagnò il cenno negativo del capo.