Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
d’una signorina per bene | 153 |
il mandolino, una terza la chitarra; completavano il resto dell’orchestra parecchi giovinotti dilettanti.
Lungo la spiaggia, e su per gli scogli, a gruppi, a capannelli, erano le persone accorse al fantastico spettacolo. Pochi i curiosi poveri, già a letto a riposare delle fatiche della giornata; moltissimi i signori e le signore in gran sfarzo.
E la musica si diffondeva per l’aria, soave come una carezza, eccitando gli animi a manifestazioni di simpatia, dando agli sguardi languide espressioni, alle mani desideri di strette amorose.
Le signorine Marri, in una barchetta illuminata da palloncini colorati, disposti a festoni, tutto intorno, godevano dello spettacolo, godevano della musica, e si lasciavano corteggiare con poetico abbandono.
Mai non avevano rivolti gli occhi a un punto conosciuto della spiaggia, a la casetta della scogliera, al tremolante fievole lume, che veniva da una di quelle finestre. Mai, in quella sera, il pensiero della povera amica malata, forse morente, era venuto a turbare il loro piacere.
Da tutta quella gente, che avevano ammirato,