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d’una signorina per bene 157

La luce dei palloncini colorati entrò nella camera dell’inferma illuminandola fantasticamente.

Presso il letto, suor Teresa, inginocchiata, con la testa nelle mani, pregava.

Il medico, con il capo sporgente sopra la malata, ne spiava con ansia il respiro ormai regolare.

Presso lui un giovine signore, alto, bruno, dagli occhi chiari, stentava a vincere l’emozione, che gli faceva nodo a la gola.

Il vecchio Bortolo piangeva nello sguancio dell’ultima finestra; Adele, confortata dalla speranza, si dava in torno leggera a far ordine.

I vaporetti e le barche della serenata, toccando riva, diedero il saluto al mare, a la notte stellata, con una mesta barcarola suonata con maestria.

E la dolce musica fece sorridere la fanciulla addormentata, cullandola nel sogno d’amore che la rendeva felice.



Ai primi bagliori del mattino, suor Teresa spense la lucernetta e si fece a la finestra di fondo, che