Pagina:Gentile - Romanzo d'una signorina per bene, Milano, Carrara, 1897.djvu/174

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d’una signorina per bene 163

Nessuno era venuto; forse non avevano saputo della sua malattia; forse anche, sapendolo, non se ne erano interessati.

L’amarezza non la turbò a questo pensiero.

Suo padre ormai non aveva cuore e mente che per sua moglie; la signora Rabbi.

Manco un fremito di gelosia la fece sussultare a questa sicurezza.

«Quando sarò guarita mi farò suora come Teresa e papà avrà il poco che possiedo! — concluse.

Avrebbe compiuto quello che credeva suo dovere e la sua coscienza riposava in pace.

La fantasia le fece vedere a sè dinanzi la figura alta e bruna d’un giovine signore, che la guardava severamente, con muto rimprovero.

Il povero cuore prese a batterle in petto con violenza e le venne voglia di piangere, come un bambino, che si sente vittima dell’ingiustizia.

Nello stesso tempo il cane abbaiò staccandosi dal letto e balzando verso l’uscio

Che cosa aveva Wise?... Ella lo seguì dello sguardo, e stette sorpresa, quasi spaurita, con gli occhi grandi aperti.

Un giovine signore alto, bruno, pallido, era ap-