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d’una signorina per bene 25

andava pensando — piacersi delle ghiottonerie! occuparsi e divertirsi di insulsaggini!... Beato chi è fatto così, e non si affanna a correr dietro a un ideale, che fugge e fugge lusingando e attraendo con una fiamma bugiarda; fuoco fatuo.

A un punto entrò Bortolo con il viso smorto. Pregava la signorina che gli desse qualche cosa di spiritoso per un povero fanciullo operaio che s’era fatto male a la fabbrica quel giorno stesso e che, dopo la medicazione del chirurgo, peggiorava a vista.

«Papà sapeva? — chiese con ansia Lucia togliendo dall’armadio una bottiglia di cognac e consegnandola a Bortolo, che accennò di sì con il capo.

«E anche tu, zia? — chiese la fanciulla.

Dio buono!... Certo che la zia sapeva. Ma non c’era ragione di affannarsi a quel modo; disgrazie ne capitano ogni giorno; e, si sa... a chi la tocca la tocca!

La zia parlava non smettendo di mangiare e offrendo chicche alle amiche, che si rimpinzavano.

Come si poteva ingollar leccornie a quel modo, quando lì, a pochi passi di distanza, un pove-